FONDAZIONE PESENTI ETS

Il Racconto di Valentina Segala da Bourges, Francia – II Trimestre

Il racconto di Valentina Segala: da Treviglio (BG) a Bourges (Francia) per un anno con Intercultura e il supporto di Fondazione Pesenti.

II TRIMESTRE: DICEMBRE – FEBBRAIO 2022 


I rapporti con la mia famiglia ospitante. Dopo quasi otto mesi passati con la mia famiglia ospitante posso dire di essere capitata nella famiglia migliore che mi potesse capitare. Ho stretto un bel rapporto con tutti i componenti, ma soprattutto con la mia sorella ospitante Anaïs con la quale esco molto spesso, parlo, faccio scherzi in continuazione… insomma cose che si fanno tra sorelle. Nonostante ciò, trovo che la mia famiglia ospitante sia piuttosto una famiglia di amici molto stretti o come dei parenti stretti, perché non possono comunque rimpiazzare la mia famiglia in Italia. Sono molto contenta di condividere questi 10 mesi con loro perché non esitano mai a starmi accanto quando ne ho bisogno, fanno di tutto perché io sia felice e non mi dicono mai no (anche se a volte mi manca avere qualcuno che mi dica stop). Ormai li ho convertiti al cibo italiano, ma anche io mi sono adattata alla loro alimentazione. Penso di non avere mai mangiato tanta verdura in tutta la mia vita perché, da quando sono qua in Francia, una delle frasi più ricorrenti è “che verdura vuoi per accompagnare il pasto?” e io, che non sono troppo amante della verdura, non so mai cosa rispondere perché spesso l’unica cosa che voglio è un bel piatto di pasta o di carboidrati. Però, è molto bello provare nuove cose e scoprire che alla fine le verdure non sono così male. Mi fa piacere che i miei genitori ospitanti mi diano degli abbracci o dei baci nello stesso momento in cui lo danno alle mie sorelle ospitanti, anche se in certe situazioni non voglio invadere la loro privacy, quindi mi sento sola e ho tanta voglia di avere i miei veri genitori accanto che mi tengono al caldo nello stesso momento. Insomma, non avrei potuto desiderare famiglia ospitante migliore di questa e non c’è mai stato un momento in cui ho pensato di cambiare famiglia. Sono sicura che una volta conclusa la mia esperienza verrò a trovarli molto spesso.

L’interazione con la mia comunità ospitante e con gli amici. Posso sicuramente dire di essermi integrata al 100% e di avere capito quale siano le persone che voglio effettivamente accanto. A dicembre mi sono ritrovata a cambiare da un giorno all’altro il mio gruppo di amiche perché non mi sentivo ascoltata né le ragazze mi davano l’impressione di interessarsi a me e alle cose che avevo da dire. Ed è proprio da gennaio che ho iniziato a frequentare un’altra ragazza straniera che fa l’anno all’estero e che viene dal Messico, la quale mi ha fatto entrare nel suo gruppo di amici francesi e da quel momento in poi mi sono ritrovata con un sacco di gente che si interessa a me, scherziamo, ridiamo, usciamo. Seppur guardandoci possiamo sembrare molto diversi, alla fine andiamo molto d’accordo. Ci sono Pamela, Emma, Sacha, Marie e Amaury che a scuola mi tengono sempre compagnia e passiamo il tempo ad ascoltare musica, prenderci in giro e mangiare dei grani di girasole al sale. Inoltre, mi sono ben integrata anche nella squadra di pallavolo: Marion e Salomé sono le ragazze con cui ho legato di più e con cui vado spesso a fare delle piccole partite vicino al lago che c’é a Bourges. Con Marion, però, vado molto più d’accordo perché abbiamo interessi molto simili e ci piace parlare veramente di tutto. Per esempio, ci siamo persino ritrovate a Bordeaux durante le vacanze di Pasqua e abbiamo giocato tutta la giornata a pallavolo sulla spiaggia mentre le nostre famiglie chiacchieravano davanti a un bicchiere di vino. Inoltre, sono entrata nella prima squadra e ogni tanto vado a giocare con le ragazze adulte e mostro tutte le mie doti. Chiaramente, non possono mancare i miei amici di AFS: inutile dire che con gli italiani ci vediamo il più possibile e ci piace vederci da soli così da poter parlare tra noi. Poi c’è la ragazza svizzera che abita a Bourges con me con cui chiaramente condivido molti momenti, anche se ultimamente sono molto impegnata e ci vediamo sempre meno e a volte mi stressa un po’.

Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori). Abbastanza costante, nulla di diverso rispetto ai mesi precedenti. Sicuramente c’è stato qualche miglioramento in qualche materia, ma nulla di così diverso dall’inizio dell’esperienza. Sicuramente una cosa nuova è stata il mio intervento nella classe di italiano della mia scuola francese in cui ho fatto qualche presentazione su temi vari e partecipo anche alle lezioni normali qualche volta.

Il mio tempo libero. Nel mio tempo libero, come già annunciato precedentemente, vado a giocare a pallavolo due/tre volte a settimana. Il resto del tempo lo passo prevalentemente a scuola a causa degli orari delle lezioni. Il mercoledì pomeriggio esco nel centro città con le mie amiche oppure passo del tempo con la mia famiglia ospitante e faccio i compiti. Nel weekend, o vado a giocare a pallavolo per via delle partite oppure mi piace organizzare delle uscite con gli altri ragazzi di AFS a Parigi siccome non è molto distante oppure usciamo a Bourges a fare due passi.

Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese. Le cose che mi hanno colpito di questo Paese sono: – l’interesse alla politica: in Italia diciamo che la politica è complicata, ma perché nessuno ne parla effettivamente e in modo chiaro. Qua in Francia, invece, ne parlano sempre, soprattutto quest’anno che ci sono le elezioni e quindi, persino i ragazzi giovani, hanno delle idee forti riguardo alla politica e ne discutono molto. – la diversa importanza che è data alla religione: in Francia le feste religiose non sono più così importanti, tant’è che le vacanze non corrispondono per forza a delle festività. Inoltre, i ragazzi della mia età non conoscono nemmeno le basi della religione perché poca gente è credente. – come ogni scusa sia buona per sedersi a bere un bicchiere con gli amici o in famiglia: prima di mangiare, specialmente quando si invitano persone a cena, non può magare “l’apero”, cioè l’aperitivo. Per loro è una vera e propria tappa importante prima di una cena senza la quale una cena non può essere fatta e potrebbe anche durare ore intere per lasciare poi poco spazio al pasto. – nota amara della lista, la sporcizia sulle strade: ovunque si trovano rifiuti, cattivi odori… persino in zone molto frequentate.

3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento (spiega il perché della scelta).Crescita –> da quando sono qua in Francia, grazie alle molte responsabilità che ho, mi sono ritrovata a fare delle cose che in Italia non avrei mai fatto: prendere il treno da sola senza nessun adulto, così come la metro a Parigi; spendere coscienziosamente i miei soldi e sapere riconoscere i propri limiti… crescita anche perché ho saputo dire no in certe situazioni, ma soprattutto non lasciarmi scivolare addosso tutto ciò che mi dà fastidio, ma affrontarle a testa alta, oltre che aver imparato a gestire le mie emozioni in certe situazioni. – Felicità –> in certe situazioni ho veramente capito che ero felice come non lo ero mai stata in vita mia. Ci sono stati giornate che, sfortunatamente, sono volate, ma per cui conservo dei bellissimi ricordi nonostante non avessi fatto nulla di particolarmente organizzato, ma semplicemente ero circondata da persone a cui ho imparato a volere bene e con cui mi trovo bene. – Gratitudine –> tutte le persone che sono accanto a me in questo momento si sono dimostrate super gentili e disponibili in ogni momento e a volte senza di loro non ce l’avrei mai fatta. Hanno aperto la loro casa, il loro cuore, per accogliere un’estranea e darle tutte ciò che potevano per renderla felice e farle passare i 10 migliori mesi della sua vita. Io mi sento grata di tutte le persone che ho incontrato sul mio percorso, che sia stato per una settimana, così come dall’inizio fino ad ora. Non è una gratitudine solo verso le persone che ho conosciuto qua, ma anche per tutta la mia famiglia in Italia e per tutti quelli che hanno finanziato il mio viaggio qua in Francia perché sono loro in primis che mi hanno permesso di essere qua a raccontare queste cose oggi.

Aneddoti/Commento aperto. Devo ammettere che la Francia non era la mia prima scelta come Paese in cui terminare e sicuramente mi dispiace non essere potuta partire per il Paese dei miei sogni, ma ora come ora non cambierei la Francia per nulla al mondo. Certe cose che ho scoperto qua in questo Stato rimarranno dentro di me per sempre, così come tutte le persone che ho trovato e che, nonostante manchino ancora 2 mesi, già mi dicono che a loro mancherò molto. La Francia è così sottovalutata, ma nasconde un sacco di sfaccettature e curiosità che nessuno può immaginare. I francesi non sono antipatici, hanno solo bisogno di qualche tempo per veramente aprirsi e farti entrare nella loro vita. È vero, adorano il loro Paese e lo mettono sempre al centro di tutto, ma questo spirito di appartenenza alla loro bandiera lo invidio un po’ perché vorrei vederlo un po’ di più anche in Italia. Una cosa da dire c’é, però, il loro cibo fatto solo di verdurine e salsine… dopo 8 mesi non vedo l’ora di rimangiarmi un sacco di piatti di pasta e molta meno carne!