FONDAZIONE PESENTI ETS

Il racconto di Francesca Unuagbon dal Belgio Fiammingo – II Trimestre

Il racconto di Francesca Unuagbon: da Lovere-Boario (BG) a Vorselaar (Belgio Fiammingo) per un anno con Intercultura e il supporto di Fondazione Pesenti.

II TRIMESTRE: DICEMBRE – FEBBRAIO 2022 


I rapporti con la famiglia ospitante: Il rapporto tra me e i miei genitori ospitanti è speciale: mi sono sentita una figlia come una figlia per loro dal primo momento. La relazione che ho con mio fratello ospitante (13 anni) mi stupisce ogni giorno di più. Ci capiamo subito e ci facciamo compagnia. Comportarmi da sorella maggiore mi rende felicissima: andare a scuola ogni giorno in bici insieme, giocare in giardino con il cane, controllargli i compiti…

I rapporti con la comunità ospitante e gli amici: Mi sento completamente parte della comunità e l’olandese non è più un problema. A scuola, con i miei amici o nel mio movimento giovanile non sono più un “exchange student”. All’inizio non mi piaceva, non ero più la “novità” ma dopo poco mi sono accorta che questo è un aspetto positivo. Ho interazioni con gli altri perché sono parte del gruppo e non perché ho bisogno di una traduzione o di una spiegazione. Mi è stato anche dato il soprannome di “Frakke”. Tutti mi chiamano così, addirittura la mia famiglia!

Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori): Questo mese ho affrontato per la prima volta degli esami in Belgio. I miei voti sono risultati i più alti per le mie materie d’indirizzo. La mia coordinatrice di classe si è complimentata a nome di tutto il mio Consigli di Classe. Finisco scuola ogni giorno con il sorriso perché sono felice di poter passare così tanto tempo con i miei compagni. Da qualche mese lavoro senza bisogno di una traduzione e i miei professori sono stupiti dei miei progressi nella lingua. Cerco sempre di impegnarmi al massimo e sono tutti molto contenti del mio comportamento.

Il mio tempo libero: Passo la maggior parte del mio tempo libero con i miei amici belgi. Sono consapevole che dovrò tornare in Italia e non voglio sprecare neanche un secondo del tempo che mi manca qua. Cerco di viaggiare il più possibile ma anche passare tempo con la mia famiglia. Ogni tanto è difficile riuscire a conciliare gli impegni ma sono grata di poter di vivere un’esperienza così piena.

Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese (sia in positivo, sia in negativo): Il Belgio mi sorprende ogni giorno per i suoi paesaggi e la sua storia particolare. Soprattutto mi colpisce ogni giorno la differenza linguistica: è un Paese coì piccolo, eppure si parlano 3 lingue ufficiali. Basta prendere un treno per arrivare in una città dove si parla una lingua diversa. 3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento (spiega il perché della scelta) – Scoperta, di me e degli altri. Ogni giorno vivo esperienze nuove che mi fanno vedere piccole parti del mondo che mi circonda e che mettono in evidenza caratteristiche di me sempre diverse. – Frakke. Come ho detto, questo è mio soprannome. Ogni volta che vengo chiamata così provo qualcosa di indescrivibile. Il senso di appartenenza, di sentirsi a casa e al proprio posto. – Casa. Perché in Belgio ho trovato una seconda casa che non cambierei per niente al mondo.

Aneddoti/Commento aperto Sono sempre più grata della possibilità che mi è stata data. Non cambierei la mia esperienza per nessun’altra. Sono consapevole che la fine di quest’anno lascerà in me un vuoto che sarà difficile colmare.