Il racconto di Francesca Unuagbon dal Belgio Fiammingo – I Trimestre

Il racconto di Francesca Unuagbon: da Lovere-Boario (BG) alla regione del Kempen (Belgio Fiammingo) per un anno con Intercultura e il supporto di Fondazione Pesenti.

I TRIMESTRE: SETTEMBRE – NOVEMBRE 2021

I rapporti con la mia famiglia ospitante. La mia famiglia è composta da una mamma, un papà e un fratello più piccolo. Fin dal primo momento mi sono sentita accolta e mai fuori posto. Leslie e Alwin, i miei genitori ospitanti, sono due persone molto diverse: lei è precisa e odia perdere tempo, lui è il contrario. Hanno già ospitato molti altri studenti prima di me e questo dettaglio mi faceva paura: pensavo che per loro sarei potuta essere una dei tanti ragazzi che ha vissuto qui. Invece, fin dal primo momento, ho sviluppato un rapporto unico con loro. Le piccole attenzioni che hanno per me mi fanno sempre sorridere e sentire a casa. Mio fratello Ast ha dodici anni e frequenta la mia stessa scuola. Ogni mattina prendiamo il bus e insieme ci lamentiamo del freddo e della pioggia belga. É un ragazzo molto intelligente ma anche emotivo. Essere una sorella maggiore è un cambiamento grande: in Italia sono la sorella minore e anche una dei più piccoli in famiglia. Quando siamo insieme provo sempre a dare il buono esempio come se ne sentissi la responsabilità. Adoro passare il tempo con la mia nuova famiglia e so di avere sempre qualcuno disponibile ad aiutarmi.

L’interazione con la mia comunità ospitante e con gli amici. Sono una ragazza estroversa e molto amichevole. Queste mie caratteristiche mi hanno aiutato ma ho sempre trovato persone aperte e curiose che mi hanno accolto. Avere degli hobby mi ha permesso di fare nuove conoscenze, ma i miei compagni di classe restano alcuni fra i miei migliori amici in Belgio. Io mi trovo nella regione del Kempen. Il mio centro locale di AFS non è grande come altri ma siamo incredibilmente legati fra studenti e volontari. Questi ultimi cercano sempre di organizzare attività divertenti, ma anche confronti e momenti di riflessione su questa fantastica esperienza. Dopo la mia famiglia italiana e quella belga, il mio centro locale ne rappresenta una terza.

Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori). Fare amicizia a scuola è stato facile anche perchè mi sono ritrovata in una classe che mi ha accolto fin da subito. Ho creato un bellissimo rapporto con i miei compagni che ormai posso definire come amici. A scuola non mi sono mai sentita un momento da sola, a differenza di molti altri ragazzi che stanno facendo questa esperienza. In classe cercano di aiutarmi il più possibile e provano sempre a insegnarmi qualcosa di nuovo in olandese. Senza di loro la mia esperienza sarebbe totalmente diversa. I miei professori sono molto disponibili e attenti a me. Sono interessati alla mia cultura e mi spronano sempre a dare il meglio. Con la consegna della prima pagella trimestrale ho avuto l’occasione di parlare privatamente con la mia coordinatrice di classe. Si è complimentata da parte di tutti i miei professori per i risultati scolastici che ho ottenuto in soli due mesi e per l’impegno che ho dimostrato con la lingua. La mia scuola è piccola e questa cosa mi ha aiutato a conoscere persone anche fuori dalla mia classe e stringere nuove amicizie. Confrontandomi con altri studenti che stanno vivendo questa esperienza mi sono resa conto di quanto la mia scuola sia un ambiente dove poter crescere in serenità. Il mio tempo libero. Il mio tempo libero consiste principalmente nel fine settimana. Da quando sono qui ho usato molto di questo tempo viaggiando: spostarsi in questo paese è molto facile viste anche le sue dimensioni. Mi è capitato più volte di viaggiare con altri studenti ed è sempre una bellissima esperienza. Oltre a vedere nuovi posti, possiamo parlare e confrontarci sulla nostra esperienza. Inoltre, qui in Belgio, la maggior parte dei ragazzi è parte di un’associazione giovanile e anche io ho deciso di diventare una scout. Ci troviamo ogni domenica e le nostre attività consistono in giochi o attività manuali. Entrare in questi gruppi aiuta molto a fare nuove amicizie e imparare la lingua.

Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese Sto imparando molto dalla dedizione per il lavoro in Belgio. Generalmente la settimana lavorativa dura dal lunedì al venerdì. In questi cinque giorni i belgi lavorano senza distrazioni. Nel fine settimana, però, si dedicano completamente al riposo e a loro stessi. Lo stile di vita belga mi piace molto: è bilanciato e calmo. La cura del paesaggio e della natura belga sono aspetti che mi stupiscono particolarmente: in Belgio si è sempre circondati dalla natura che viene valorizzata al massimo anche con la grande produzione di energia pulita, cosa che in Italia non avviene.

3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento. “Geen probleem”. Non è una sola parola ma un’espressione in olandese. È stata una delle prime frasi che ho imparato di questa lingua e, da allora, mi accompagna sempre. Significa “nessun problema” e lo ripeto spesso a me stessa per ricordarmi di non stressarmi per piccole cose e che ogni imprevisto ha una soluzione. Scoperta. Di questo paese, della sua cultura, delle persone che lo abitano, ma soprattutto di me stessa. Persone. Senza le persone che ho incontrato fino ad ora la mia esperienza sarebbe diversa. Non posso immaginare il mio anno senza la mia famiglia, i miei compagni di classe e i miei amici.

Aneddoti/Commento aperto. Cresco e imparo qualcosa di me stessa ogni giorno di più. Tutte le sere, quando torno a casa, sento in me una sensazione di pace e felicità che in Italia non ho mai provato. Sono estremamente grata dell’esperienza che sto vivendo.

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