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Milano al Futuro

Venerdì 25 marzo 2022 –si è svolto il 22 marzo l’incontro “Milano al Futuro” promosso da Fondazione Corriere della Sera e Fondazione Pesenti, con la collaborazione del Rotary International (distretto 2041) e la Fondazione Collegio delle Università Milanesi, per provare a fornire insieme proposte e prospettive relative alla “Milano al futuro”, dopo la pandemia.

Lavoro, salute, scienza e cultura sono alcune delle dimensioni che hanno da lungo tempo caratterizzato l’eccellenza di Milano e la sua capacità di attrazione.

L’emergenza pandemica ha sconvolto il mondo e così anche Milano; la città si è trovata improvvisamente ad affrontare problemi di estrema difficoltà e situazioni complesse e drammatiche.

La crisi sanitaria, lo smart-working e la didattica a distanza hanno modificato la fisionomia e la dimensione della popolazione residente. Permane una situazione in cui la pandemia incide ancora su mobilità urbana, spostamenti, lavoro ed economia; settori come turismo, spettacolo e cultura hanno registrato enormi perdite economiche e l’intero “modello Milano” è ora chiamato a riflettere sul proprio futuro.

Un’indagine e uno studio su questa situazione sono stati condotti dai 51 Rotary Club del Distretto 2041 del Rotary International presenti a Milano, in collaborazione con la Fondazione Collegio delle Università Milanesi attraverso focus group tra le nuove generazioni, giovani spesso attratti a Milano da fuori città o addirittura dall’estero.

“Milano al Futuro” promosso da Fondazione Corriere della Sera e Fondazione Pesenti, con la collaborazione del Rotary International (distretto 2041) e la Fondazione Collegio delle Università Milanesi

Ad aprire il convegno è stato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala (in collegamento video) che ha ricordato l’importanza delle sinergie tra Fondazioni e istituzioni pubbliche e private per mettere in rete conoscenze con l’obiettivo di ripensare al futuro della città: “Lo strumento più potente per accelerare l’innovazione è lo scambio tra le università, le fondazioni, e tutte le energie pubbliche e private attive nella diffusione dei saperi. Per cui un sincero ringraziamento a chi come la Fondazione Corriere della Sera, la Fondazione Pesenti, il Rotary Club mettono in rete le conoscenze per accendere nuovi pensieri e nuove riflessioni.” E conclude: “Occorre progettare il cambiamento per ridare centralità alla salute, affrontare l’azzeramento delle emissioni, la digitalizzazione, occasioni per creare lavoro di qualità in particolare per giovani e donne, avvicinare i servizi, tutelare l’ambiente e rendere il nostro sviluppo sostenibile. Tutto ciò, ribadisco, sarà possibile solo con tutte le energie di pubblico e privato unite in una missione di progresso.”

Giuseppe Sala, Sindaco di Milano

“Le parole chiave dell’apertura di questo incontro sono altruismo, cultura, innovazione, digitalizzazione e sostenibilità”; Massimo Sideri, coordinatore dell’incontro, ha invitato a una riflessione sulle parole del sindaco, dando la parola a Luciano Fontana, Direttore del Corriere.

“Alcuni valori fondamentali sono messi in discussione in questi giorni. È importante ricordarcelo oggi che siamo qui a progettare il futuro della nostra città” ribadisce il Direttore “io credo che Milano abbia tutte le caratteristiche e le qualità per rispondere all’emergenza che stiamo vivendo e superare questo colpo d’arresto, che sicuramente non rappresenta un blocco delle sue prospettive. Lavoro, cultura e salute sono tutti temi fondamentali per il successo di questa operazione. Quello su cui si deve porre particolare attenzione è l’importanza dei flussi studenteschi, giovani generazioni spesso provenienti da fuori, che la scelgono, per studiare e vivere. La chiave dovrà essere quella di concepire Milano come un polo di attrazione di talenti, che spesso non riusciamo a trattenere per i costi eccessivi, per far sì che tutti i talenti, di tutte le classi sociali, trovino qui il loro luogo ideale, dove progettare il proprio futuro.”

Massimo Sideri, coordinatore dell’incontro e Luciano Fontana, Direttore del Corriere
Luciano Fontana, Direttore del Corriere

Il dibattito è stato quindi aperto dall’architetto Benedetta Tagliabue, conosciuta a livello internazionale e Fondatrice & Head Architect dello studio EMBT, che -introducendo alcuni dei suoi progetti- ha offerto una prospettiva ampia su come le città siano chiamate a ripensare ritmi, mobilità e design in un’ottica post-pandemia. “Il fil rouge dei nostri progetti di questi ultimi 10 anni, in particolare in riferimento all’Expo di Milano (2015) e di Shanghai (2010), è stato appunto il motto ‘Better cities – better life’ che ci ha permesso di interrogarci su come si possa realizzare una città migliore e come si possa costruire per dare l’opportunità di una vita migliore. Come si trasforma un luogo in un polo attrattivo, dove i cittadini amino vivere.” L’archistar internazionale ha raccontato i trend che stanno attraversando i grandi centri urbani dall’Europa alla Cina. “Il post pandemia ci chiede di focalizzarci sullo spazio pubblico e di renderlo più a misura d’uomo. Anche nelle grandi città ad alta densità, l’architetto ha in qualche modo il compito di far sentire il cittadino come a ‘casa propria’, la città stessa deve essere un luogo di sperimentazione di pensiero collettivo.”

Benedetta Tagliabue, Fondatrice & Head Architect dello studio EMBT e Massimo Sideri
Benedetta Tagliabue, Fondatrice & Head Architect dello studio EMBT

“L’occasione di questo incontro nasce dall’idea di conoscere e rispondere alle esigenze dei ragazzi e degli studenti, e di ricreare quei flussi che avevano alimentato la città di Milano e che la pandemia ha in qualche misura bloccato” Massimo Sideri ha introdotto i primi ospiti della tavola rotonda, e si è poi rivolto al Governatore del Distretto 2041 del Rotary International Manlio Grassi, per invitarlo a presentare il progetto “Milano al Futuro”.

“Abbiamo voluto non solo dare una mano in tempo di crisi, ma mettere a disposizione l’esperienza di 100 anni nella città per provare a progettare il futuro. Tutto nasce nei primi mesi del 2021, osservando il ‘sistema Milano’ costretto a subire un brusco arresto, dopo un trend di crescita inarrestabile. I 51 distretti del Rotary di Milano iniziano a interrogarsi su cosa fosse possibile e necessario fare nei confronti della propria città e si struttura l’idea di lanciare un programma di raccolta del vasto patrimonio di esperienza del club, in un documento unitario e condiviso, da consegnare alla comunità e nelle mani di chi potrà trarne dei programmi e dei progetti per la crescita della città. Una raccolta di informazioni, che potranno aiutare a evidenziare le reali esigenze dei cittadini di oggi.”

Manlio Alberto Grassi Governatore del Distretto 2041 del Rotary International

“Questo progetto è importante perché può aiutare l’incontro tra le generazioni, uno dei temi principali oggi è infatti l’incapacità del dialogo intergenerazionale, per provare a elaborare un futuro.” Stefano Blanco Direttore Generale Fondazione Collegio delle Università Milanesi, racconta l’esperienza con studenti anche internazionali, tema centrale per Milano. “Il lavoro che inizieremo, attraverso una serie di focus group che coinvolgeranno e daranno voce agli studenti di tutte le Università, di tutte le discipline italiane e straniere, che hanno scelto Milano, ci può dare un aiuto importante per capire quali sono le direttive principali di attrattività di questa città.” e conclude: “La pandemia ha cambiato il rapporto con ciò che è ‘esterno’ alle nostre vite. Dobbiamo ritrovare una città capace di parlare con le persone.”

Stefano Blanco Direttore Generale Fondazione Collegio delle Università Milanesi

“La pandemia ha mostrato le qualità del sistema sanitario nazionale, ma anche alcune criticità come la relazione con il territorio e la città stessa, ma anche il rapporto Stato/Regioni” Sergio Harari Direttore Unità Operativa di Pneumologia, Ospedale San Giuseppe di Milano, sottolinea il peso della sanità sul sociale e sull’economia. “Adesso il problema sarà come far fronte a questi temi, come rivisitare e consolidare il nostro servizio sanitario, il PNRR ci fornisce alcune indicazioni ma non sarà un’operazione così scontata.”

Sergio Harari Direttore Unità Operativa di Pneumologia, Ospedale San Giuseppe di Milano

Il PNRR è un’occasione straordinaria, con alcuni accorgimenti: è fondamentale che i diversi ambiti di politiche sappiano integrarsi, per costruire domande e progettualità strategica a partire dai luoghi, inoltre è essenziale coniugare un modello rapidissimo con un’ottica di lungo periodo” evidenzia Carolina Pacchi, Docente di Politiche Urbane, Politecnico di Milano. “È auspicabile una politica urbana che tenga conto di tutte le politiche ad essa collegate: dalle politiche dell’educazione e dell’istruzione, a quelle dei servizi e della sanità, dalle politiche dell’ambiente fino a quelle della sostenibilità, ma anche l’infrastrutturazione fisica e digitale. In questo senso pensare in termini di politiche urbane vuol dire utilizzare lo spazio e la comunità come elementi per riconciliare e integrare tutta questa serie di ambiti, lo spazio infatti integra per natura, e gli effetti delle politiche si incrociano inevitabilmente, ma sappiamo che non sempre si assiste a un incrocio virtuoso.

Carolina Pacchi, Docente di Politiche Urbane, Politecnico di Milano

“Milano è nota per la capacità di fare progetti e quindi le risorse che arriveranno dal PNRR saranno sicuramente ingenti” conferma Carlo Altomonte, Docente di Politica Economica Europea, Università Bocconi “mi riferisco in particolar modo ai fondi destinati alla città e cioè al rinnovamento delle periferie, all’housing e all’edilizia sociale, al tema della sanità, come anche agli interventi sulla mobilità sostenibile”. Ma subito ha voluto precisare che sarà necessario anche uno sforzo ulteriore: “per vincere questa sfida non possiamo limitarci a eseguire e gestire correttamente i progetti, ma dovremo integrarli nel tessuto urbano, attivando il capitale privato, le imprese, i cittadini, una rete di servizi che vadano a complementare l’iniziativa pubblica, per moltiplicarne l’effetto sul territorio.”

Carlo Altomonte, Docente di Politica Economica Europea, Università Bocconi

La città la fanno le persone” conclude Walter Magnoni Docente di Etica Sociale, Università Cattolica del Sacro Cuore “oggi vi è l’urgenza di recuperare una città che sappia farsi prossima. Non bisogna dimenticare che tutto è connesso, che tutto è relazione. Dopo l’emergenza abbiamo imparato quanto è fondamentale ri-immaginare una sanità di prossimità che, dove possibile, curi le persone a casa propria. Dovremmo chiederci: quanto abbiamo bisogno oggi di ripensare questo modello? In una città che invecchia, che fa pochi figli, e che deve affrontare la solitudine di anziani e di persone fragili, come possiamo noi oggi ricreare dei legami, per far si che non ci siano tante città diverse all’interno della stessa? Aree che si sentono abbandonate, che denunciano la mancanza di servizi, oppure i costi eccessivi degli alloggi. Prossimità vuol dire ripensare tutte queste cose mettendo al centro le persone, non come slogan, ma come prassi.”

Walter Magnoni Docente di Etica Sociale, Università Cattolica del Sacro Cuore
“Milano al Futuro” promosso da Fondazione Corriere della Sera e Fondazione Pesenti, con la collaborazione del Rotary International (distretto 2041) e la Fondazione Collegio delle Università Milanesi

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Rassegna Piede Corsera |  Corriere della Sera 23-03-2022