FONDAZIONE PESENTI ETS

Bit Generation. Criptovalute tra tecnologia, legalità e libertà

Le criptovalute sono solo un denaro-merce, ennesima finanziarizzazione dell’economia reale, o rappresentano una inevitabile evoluzione di un mondo sempre più liquido e interconnesso?

 

Sono il segno tangibile che i computer e le sofisticate intelligenze artificiali stanno fornendo sistemi meno manipolabili e più sicuri o, al contrario, sono uno strumento facilmente utilizzabile da chi vuole eludere controlli e regole?

 

Interrogativi, analisi e commenti da un mondo ancora in divenire per capire se uno spettro o una opportunità si aggirano nel nuovo mondo globalizzato.

 


 

Milano, 15 marzo 2018 – Quali gli aspetti positivi e quali i rischi potenziali nel sistema delle criptovalute in un contesto dove crescono in modo esponenziale gli utenti, ma allo stesso tempo si susseguono gli interrogativi circa possibili repentine crisi di sfiducia e liberalizzazione dei sistemi monetari. Questi alcuni temi del dibattito del convegno di Fondazione Pesenti, dedicato al tema delle valute digitali.

 

L’edizione 2018 del convegno si è tenuta quest’anno a Milano, grazie all’avvio di una importante collaborazione con Fondazione Corriere della Sera, che mira a promuovere un ciclo di incontri su temi di attualità, che siano di valorizzazione della rinnovata mission di Fondazione Pesenti. Una mission con una focalizzazione particolare all’innovazione, nella promozione e nel sostegno di iniziative volte alla creazione di nuove imprese di rilevante contenuto sociale, sviluppate soprattutto dalle nuove generazioni.

 

Carlo Pesenti, Presidente Fondazione Pesenti in apertura del Convegno Bit Generation presso Fondazione Corriere

 
 


 
 

Il convegno ha voluto proporre un’analisi del “fenomeno bitcoin” nel suo ambivalente oscillare tra euforia da guadagno e frustrazioni da mancato investimento, tra elogio di una nuova prospettiva e condanna per i possibili riflessi di illegalità. Ma ha anche allargato lo sguardo alla blockchain, quelle “rotaie virtuali” su cui viaggia la criptovaluta, per discutere come questa nuova visione orizzontale possa fungere da disintermediario e con quali effetti.

Ospiti di primo piano sono stati chiamati ad affrontare il tema analizzando i possibili impatti su aspetti fondamentali che spaziano dall’economia ai valori civili, fino al ruolo dello stato e alla possibilità di definire la politica economica attraverso il controllo della moneta.

 
 


 
 

Il dibattito, moderato da Nicola Saldutti, caporedattore Economia del Corriere della Sera, è stato aperto da Carlo Pesenti che ha portato il saluto di Piergaetano Marchetti, presidente di Fondazione Corriere della Sera, “Fondazione Pesenti continua la tradizione che la vede affrontare nel suo convegno annuale temi cruciali dell’oggi e del futuro della vita economica e sociale. Questa convergenza di interessi con la Fondazione Corriere costituisce il naturale presupposto per una collaborazione che ci auguriamo possa svilupparsi in forme ricorrenti. Un ringraziamento, dunque, ancora all’ing. Pesenti, alla Fondazione, agli illustri ospiti ed un augurio di buon lavoro.”

 

Carlo Pesenti, Presidente Fondazione Pesenti

 

“La Fondazione negli anni ha avviato e sostenuto numerose iniziative di carattere culturale, di formazione e di charity – ha sottolineato Carlo Pesenti, presidente della Fondazione e Consigliere delegato della holding Italmobiliare Spa – rafforzando nell’ultimo periodo la collaborazione con atenei italiani e stranieri a favore delle nuove generazioni e indirizzandosi verso programmi di impact investing, capaci di soluzioni sostenibili che vadano incontro alle principali sfide sociali. Tra le iniziative da sempre promosse con attenzione vi è il suo convegno annuale, che quest’anno per la prima volta viene organizzato a Milano, in questa “casa” che ha svolto e continua a svolgere un ruolo di istituzione di democrazia per il Paese”.

 
 


 
 

I bitcoin – ha esordito Nicola Saldutti esistono da quasi 10 anni e ci stiamo ancora interrogando sul loro impatto. Partendo dalla riflessione per cui il termine bitcoin racchiude in sé i due significati di informazione e di denaro moneta, si pongono dei grandi interrogativi: qual è il valore dell’informazione come possibilità previsiva degli acquisti? Queste criptovalute fanno paura alle carte di credito?” E ancora “qual è la differenza nell’approccio speculativo tra chi investe in bitcoin e chi invece investe nella maniera tradizionale, quella dentro fuori le grida, che serve però a finanziare le imprese, strettamente legata all’economia reale?”

 

Nicola Saldutti, Caporedattore Economia Corriere della Sera

 
 


 
 

Nella sua analisi d’apertura Donato Masciandaro, Professore Ordinario di Economia Politica all’Università Bocconi di Milano, ha inquadrato il fenomeno delle criptovalute focalizzandosi sul dualismo del bitcoin: moneta e innovazione: “Bitcoin come moneta: la prima proprietà che normalmente cerchiamo nella moneta è quella della sicurezza. La moneta deve essere anche una riserva di valore e questo valore deve essere presidiato da qualcuno che non ha un incentivo a risolvere i problemi politici di breve periodo e da qui il presidio della moneta da parte dei banchieri centrali. La terza caratteristica della moneta è quella di trasmettere informazioni: quanto la moneta racconta di noi? C’è sempre un aspetto fisiologico di diritto alla privacy, ma anche un aspetto patologico, di shadow economy che nasconde reati e comportamenti scorretti, che usata come strumento di riciclaggio diventa un moltiplicatore in termini economici, finanziari, sociali e politici. Questo fenomeno non va associato semplicemente alla criminalità, ma anche all’illegalità, all’evasione e al sommerso.”

 

La seconda parte del binomio è: “Bitcoin come innovazione. Il bitcoin introduce un nuovo modello di transazione senza un soggetto centralizzato che fa da garante a tutti gli scambi, qui chi garantisce emerge dal basso, e sono i così detti “minatori” che investono in capacità tecnologica, e ricevono bitcoin generando un sistema decentralizzato.” Masciandaro ha indicato in chiusura le questioni aperte: “Bitcoin: innovazione rilevante? La tecnologia: è vera efficienza? L’informazione: è vera privacy? È necessario regolamentare?”

Donato Masciandaro, Professore Ordinario di Economia Politica, Università Bocconi di Milano

 
 


 
 

Sul tema si sono confrontati alcuni fra i principali protagonisti del mondo della finanza e del sistema dei pagamenti come Paolo Bertoluzzo, Amministratore delegato Nexi, e Guido Maria Brera, Cofondatore Gruppo Kairos.

 

“È importante differenziare tra blockchain e bitcoin – ha osservato Paolo Bertoluzzo la blockchain è una nuova tecnologia di distribuzione della certificazione del valore e si porterà dietro, come è successo in passato per internet, una serie di benefici intrinseci e avrà molteplici applicazioni, richiedendo ovviamente delle regolamentazioni, penso in particolare alla criticità della diffusione di fake value, come per internet sono le fake news. Il bitcoin invece è stato e continua a essere uno strumento di investimento e speculazione, ma come strumento di pagamento credo che sia tutto da dimostrare.”

 

Paolo Bertoluzzo, Amministratore delegato Nexi

 
 


 
 

“La nascita del bitcoin – continua Guido Maria Brera – va cercata nella crisi di una parte della finanza legata all’autorità monetaria centrale. Satoshi Nakamoto [pseudonimo dell’inventore della criptovaluta bitcoin] a seguito di questo fenomeno, ha voluto creare una moneta orizzontale.  Ad oggi abbiamo da un lato un’autorità verticale, le banche centrali e dall’altro questo sistema orizzontale: il bitcoin, un puro mezzo di scambio, che è servito però a finanziare la blockchain. In conclusione, credo che il bitcoin potrà diventare sempre più una riserva di valore, ma anche che si tenderà a mantenere la verticalità della moneta. Ritengo però che tutto questo abbia portato a un progresso, a un sistema reale: la blockchain stessa.”

 

Guido Maria Brera, Finanziere e scrittore, Cofondatore Gruppo Kairos

 
 


 
 

Ferruccio de Bortoli, giornalista, e Fabio Di Vizio, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Firenze, fra i più esperti magistrati in tema di evasione e riciclaggio, hanno provato a delineare un possibile equilibrio fra tutela dei diritti di privacy e libertà, e gli innegabili rischi di evoluzioni patologiche del fenomeno criptovalute.

 

Ferruccio de Bortoli si è interrogato sul successo e il fascino che sta attorno al fenomeno: “La criptovaluta si colloca sulla frontiera dell’innovazione e quindi è un sinonimo di modernità e concepisce il rischio, come tutte le attività pionieristiche. In secondo luogo si alimenta grazie al mistero che avvolge questo fenomeno, e che spinge talvolta ad accettare la sfida prima di averla compresa e analizzata approfonditamente. Basandosi su un sistema peer to peer, l’investitore si affida a una persona che percepisce al proprio livello, fidandosi del sistema, appunto, orizzontale. In questa fase in pratica – ha evidenziato il giornalista “si stanno sperimentando tutte le tecnologie del futuro. Le criptovalute saranno un modo per sperimentare un nuovo terreno, verso l’utilizzo della moneta digitale”.

 

Ferruccio de Bortoli, Giornalista

 
 


 
 

Fabio Di Vizio ha analizzato i bitcoin dal punto di vista legale e giuridico: “Le valute virtuali si sviluppano nella misura in cui sono lontane dalla regolazione pubblica, anche se questa situazione necessariamente si sta evolvendo grazie a due norme: l’antiriciclaggio e il monitoraggio fiscale, che imporranno anche qui la raccolta di informazioni sul soggetto e sullo scopo delle transazioni. Legalmente parlando non siamo però in presenza di una moneta, di uno strumento di pagamento e non siamo in presenza di uno strumento finanziario tipico. In pratica anche giuridicamente, a oggi, non sappiamo dare un nome a questo fenomeno.” E conclude: “Oggi non sono ancora state scritte le regole del gioco ma, quanto più il sistema delle criptovalute avrà importanza nell’economia reale, quanto più avrà con questa spazi di interconnessione, tanto più l’esigenza di regolazione si imporrà”.

 

Fabio Di Vizio, Sostituto Procuratore Tribunale di Firenze, Docente presso la Scuola Superiore della Magistratura

 
 


 
 

Raffaele Mauro, Managing Director di Endeavor in Italia (organizzazione che a livello globale seleziona e supporta imprenditori e società che hanno le potenzialità per crescere a livello internazionale), e Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, Politecnico di Milano, hanno presentato infine una panoramica delle realtà già operative nello scenario italiano, provando a definire se queste prime esperienze hanno davvero le potenzialità per imporre un nuovo modello di impresa.

 
 


 
 

Valeria Portale, in particolare, ha risposto ad alcune questioni poste da Saldutti: “Possiamo fidarci della blockchain? Quali sono le potenzialità e quali le criticità di questo strumento?

 

“La blockchain fa parte della famiglia dei Distributed Ledger, ossia un registro condiviso tra più nodi di una rete che si regola autonomamente senza un ente centrale certificatore e ci assicura la regolarità delle transazioni. Cosa che internet non è in grado di garantire. Se pensiamo quindi a questa applicazione non solo nel mondo delle transazioni economiche, ma applicandola a tutte le operazioni di certificazione, capiamo che le potenzialità sono infinite. Superando la necessità di enti terzi certificatori, si vanno a cambiare i paradigmi a cui siamo abituati, con ovvie difficoltà di regolamentazione, certo, data l’immaterialità e la sovranazionalità del fenomeno.” Ma suggerisce una riflessione: “Ci sono evidenti debolezze e criticità nelle criptovalute, ma pensando a varie possibilità come la programmabilità della moneta e i vincoli di tempo o di scopo, le opportunità sono molteplici, vedremo nei prossimi anni come andranno a svilupparsi.”

Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, Politecnico di Milano

 
 


 
 

Raffaele Mauro ha analizzato infine come questo fenomeno può cambiare il modo di fare impresa: Parlando di bitcoin, ci rendiamo conto che, senza nessun grande investitore, senza una vera regolamentazione, senza venture capital, il sistema è riuscito a crescere in maniera resiliente e incredibilmente scalabile nel tempo, presentando perciò nella sua struttura qualcosa di profondamente interessante.

Ci sono aziende oggi tradizionali che si stanno aprendo a questo mondo, accettando i bitcoin per le transazioni, in secondo luogo ci sono una serie di imprese che hanno creato un ecosistema all’interno del mondo della crittografia e delle criptovalute, per fare arrivare al pubblico queste tecnologie. C’è poi un terzo livello quello delle ICO Initial Coin Offering, che si autofinanziano con il sistema delle criptovalute. Suggerirei di focalizzarsi maggiormente su dove puntano queste dinamiche, più che sulle dinamiche stesse. È sicuramente necessaria un’attenzione ai fenomeni di legalità ma c’è anche un grande valore democratico e innovativo nelle tecnologie crittografiche. Quello che dobbiamo fare oggi è investire in formazione e ricerca e sulla base di quello prendere poi decisioni e costruire i pilastri della nostra crescita economica futura.”

 

Raffaele Mauro, Managing Director Endeavor Italia

 
 


 
 

PROGRAMMA

 


   
   

BENVENUTO

 

CARLO PESENTI, Presidente Fondazione Pesenti
   
   

ANALISI D’APERTURA

 

DONATO MASCIANDARO, Professore Ordinario di Economia Politica, Università Bocconi di Milano
   
   

TAVOLA ROTONDA

 

Moderatore: 

 

NICOLA SALDUTTI, Caporedattore Economia Corriere della Sera

 
 

 
 

PAOLO BERTOLUZZO, Amministratore delegato Nexi

 
 

GUIDO MARIA BRERA, Finanziere e scrittore, Cofondatore Gruppo Kairos

 
 

FERRUCCIO DE BORTOLI, Giornalista

 
 

FABIO DI VIZIO, Sostituto Procuratore Tribunale di Firenze, Docente presso la Scuola Superiore della Magistratura

 
 

VALERIA PORTALE, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, Politecnico di Milano

 
 

RAFFAELE MAURO, Managing Director Endeavor Italia

 
 


 
 

Programma | Brochure del Convegno
Cartella Stampa | Rassegna Stampa
Presentazione del Professore Donato Masciandaro
Relazione del Sostituto Procuratore Fabio Di Vizio

 

 
 

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