FONDAZIONE PESENTI ETS

MUSICA VELATA – SCHUMANN E BRAHMS

Musica velata – Schumann e Brahms è il tema del 56° Festival Pianistico, che si terrà dal 15 aprile al 10 giugno 2019.

 

 

La Fondazione conferma il suo contributo all’iniziativa del Concorso a Premi per studenti delle Scuole secondarie di I e II grado, delle Università e dei Conservatori, con l’obiettivo di “Aiutare le nuove generazioni ad aprirsi al mondo e a vivere da cittadini consapevoli e preparati in una società attenta alla tutela e alla promozione della ricchezza artistico-culturale”..
 
 
 
 


 
 

Fondazione Pesenti sostiene da sempre il talento delle nuove generazioni nel campo della cultura, della ricerca e dell’imprenditoria innovativa. Fornendo ai ragazzi strumenti e possibilità di crescita personale e professionale. Promuovendo iniziative capaci di sostenerli nel loro cammino di crescita e nello sviluppo di nuove conoscenze, indispensabili per un domani di successo. Con l’intento di far crescere il territorio attraverso la valorizzazione dei giovani.

 
 


 
 

6 febbraio 2019 – Con le due tradizionali conferenze stampa, a Brescia a Palazzo Loggia e a Bergamo a Palazzo Polli Stoppani, il Festival ha presentato alla stampa e al pubblico l’edizione 2019. Anche quest’anno il debutto sarà bergamasco con il concerto inaugurale lunedì 15 aprile, eccezionalmente, della Basel Symphony Orchestra e del Coro della MDR di Lipsia con “Ein deutches Requiem” di Brahms. Martedì 16 lo stesso concerto aprirà il festival a Brescia.

 

Il 1853 fu l’anno che cambiò la vita al giovane Brahms. Ventenne, si presentò a casa Schumann con la speranza di essere ricevuto dal Maestro. Che non solo lo ricevette, ma ne riconobbe immediatamente il genio e lo amò come un figlio. Una storia di straordinaria amicizia e di vita che segnò l’intera esistenza sia di Johannes che di Clara Schumann e che non si concluse con la morte di Schumann. Clara e Johannes per tutta la vita si prodigarono perché la musica di Robert non fosse dimenticata e lo fecero spinti dall’amore e dalla devozione più sincera.

 

Nella celebre e acutissima recensione che Robert Schumann dedicò al giovane Johannes Brahms proprio nel 1853 così annotò: «Si aggiunga un modo di suonare straordinariamente geniale, che del pianoforte faceva un’orchestra di voci ora lamentose ora esultanti di gioia; erano Sonate o piuttosto Sinfonie velate».

 

«In questo clima sono state scritte alcune tra le pagine pianistiche più alte e sincere, appassionate eppur familiari – spiega il direttore artistico Pier Carlo Orizio – Sono certo che gli interpreti che anche quest’anno appaiono nel cartellone del nostro Festival ci faranno riscoprire il fascino senza tempo di questa Musica».

 
 


 
 

La conferenza stampa

 


 

Tanti i nuovi debutti, tra cui spiccano le prime italiane dei giovani pianisti russi Ivan Bessonov, 16 anni, in concerto a Bergamo, e Alexandra Dovgan, 12 anni, che si esibirà in Auditorium San Barnaba a Brescia. Tra gli under 35 si esibiranno anche George Li, medaglia d’argento al concorso pianistico Tchaikovsky nel 2015, considerato uno dei giovani pianisti più talentuosi e creativi, e Sunwook Kim, pianista coreano vincitore del Concorso Leeds nel 2006, solista con la Belgian National Orchestra.

 
 


 
 

Per la prima volta il Festival ospiterà Stefano Bollani con l’Orchestra Filarmonica di Bologna, diretta da Kristjan Järvi, il 16 maggio per un concerto fuori abbonamento al Creberg Teatro di Bergamo che unisce la classica a contaminazioni jazz.

 

Tante le grandi star internazionali che ritornano al Festival tra cui Grigory Sokolov, Arcadi Volodos e Misha Maisky, ma anche orchestre come la Royal Philharmonic Orchestra, diretta quest’anno da Pier Carlo Orizio, e la Budapest Festival Orchestra diretta da Ivan Fischer.

 


 
 

Stefano Bollani ospite nel 2019

 

 

Per la prima volta il Festival ospiterà Stefano Bollani con l’Orchestra Filarmonica di Bologna, diretta da Kristjan Järvi, per una sola data , il prossimo 16 maggio al Creberg Teatro.

 

La serata fuori abbonamento, all’interno della 56°edizione, inaugura la collaborazione con una delle realtà musicali di spicco di Bergamo, il Bergamo Jazz Festival.

 

In programma:
Järvi, “Aurora” per orchestra
Bollani, “Azzurro” per pianoforte e orchestra
Gershwin, Rhapsody in blue
Ravel, Bolero


 

Il Festival Pianistico: una storia lunga 56 anni

 

Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è una delle maggiori manifestazioni mondiali dedicate specificamente al pianoforte, inteso sia come strumento solista che come prestigioso interlocutore di grandi orchestre.
Nato nel 1964 per iniziativa del M° Agostino Orizio, il Festival misura il polso del pianismo internazionale ospitando, da cinquant’anni, le orchestre e i solisti più famosi nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Donizetti di Bergamo.

 

Al Festival sono apparsi non solo i più grandi pianisti, da Arturo Benedetti Michelangeli, protagonista delle prime cinque edizioni, a Magaloff, da Richter ad Arrau, Pollini, Ashkenazy, Radu Lupu, Zimerman, Brendel, Martha Argerich, Evgenij Kissin, Grigory Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Mstislav Rostropovich, Mischa Maisky, Uto Ughi, Luciano Pavarotti, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung. Tra le orchestre spiccano i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Chicago Symphony Orchestra, la London Symphony, l’Orchestra di Philadelphia, la Filarmonica d’Israele, la Filarmonica di San Pietroburgo, la National de France, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica della Scala.

 

Una delle caratteristiche che distinguono il Festival da altre manifestazioni similari è la sua fisionomia a tema, con un filo conduttore che, di volta in volta, mette a fuoco un autore, un ambiente culturale, un periodo storico particolare.

 

Nel 1986 il Festival ha ricevuto il Premio Abbiati della Critica musicale italiana e la Medaglia Liszt del Ministero della Cultura Ungherese.
Socio fondatore di Italiafestival, è posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e nel 1992 ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente del Parlamento Europeo.

 

Il Festival negli ultimi anni ha vissuto cambiamenti di rilievo con il passaggio di consegne, per quanto riguarda la direzione artistica, da Agostino Orizio al figlio Pier Carlo e con la nomina a presidente di Andrea Gibellini, succeduto a Filippo Siebaneck.

 

Sotto la guida di Pier Carlo Orizio il Festival ha intrapreso una nuova strada che unisce musica contemporanea e grande repertorio classico come è accaduto per esempio nell’edizione 2007 che accostava le figure di Beethoven e Arvo Pärt, in quella del 2008 focalizzata su Chopin e Bernstein e nel 2009 con la partecipazione di Tan Dun nell’ambito della 46ª edizione dedicata alla Cina.

 

L’edizione 2012 verrà ricordata negli annali per il prologo d’eccezione che ha visto protagonisti a Brescia Riccardo Muti e la Chicago Symphony Orchestra.

 

Nel 2013 il Festival ha festeggiato cinquant’anni di storia con un’edizione celebrativa che ha avuto fra i punti più alti la presenza del compositore e direttore polacco Krzysztof Penderecki e quella della London Symphony Orchestra guidata da Antonio Pappano.

 
 


 
 

BRESCIA | Teatro Grande

 
 


 
 

BERGAMO | Teatro Sociale

 
 

 

 
 

Il Programma
 
 
Vai al sito del 56° Festival Pianistico di Brescia e Bergamo
 
 
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