FONDAZIONE PESENTI ETS

Capitalismi & imprese

A Bergamo l’annuale convegno della Fondazione Cav. Lav. Carlo Pesenti: una riflessione su “Capitalismi & imprese”.


 
Esiste un elisir di lunga vita per le imprese impegnate ad affrontare la globalizzazione dei mercati?

 
 
 
 


 

Bergamo 25 gennaio 2014 – Esiste un elisir di lunga vita per le imprese impegnate ad affrontare la globalizzazione dei mercati? E quale fra le varie forme di capitalismo che dal XIX secolo hanno avuto una evoluzione connaturata alle proprie radici nazionali si può meglio adattare e rispondere come vincente a fronte dell’attuale contesto internazionale?

 

L’analisi ha preso in esame le varie esperienze, dal modello angloamericano, che enfatizza le libertà individuali, al capitalismo “di stato” cinese dove una pervasiva struttura di imprese statali si confronta con interi settori ampiamente aperti alla competizione fra privati, dal “capitalismo oligarchico” del mondo arabo, all’esperienza italiana, fatta di realtà familiari e di piccole e medie imprese, per arrivare fino al caso dell’India, Paese con alti tassi di crescita, ma in molti aspetti lontano dall’ortodossia del paradigma capitalista.

 


 

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Giovanni Giavazzi, Presidente della Fondazione, ha voluto rimarcare nel suo saluto come: «Nel 2014 la Fondazione festeggia i 10 anni di attività. E’ un traguardo breve ma significativo. Nel 2004 dissi che la nascita di una Fondazione era un segno di fiducia, un’espressione di speranza e un’assunzione di responsabilità. Allora non potevamo lontanamente immaginare l’attuale situazione economica; ma grazie alla fiducia, alla collaborazione, all’aiuto e alla sensibilità di tutti quelli che ci sono stati vicini abbiamo potuto dar corpo a varie iniziative in linea con quanto avevamo annunciato e con le finalità statutarie».

 


 

Crescita economica culturale e sociale 

 

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Carlo Pesenti,  ha evidenziato il forte valore del ‘ponte’ fra radici storiche e capacità di innovare. «Questo convegno deve e può essere l’occasione per rafforzare ulteriormente la visione e la strategia che ci siamo impegnati a declinare in termini di responsabilità, integrità, efficienza, diversità e innovazione.

 

L’innovazione è ormai la “cifra” del nostro gruppo: innovazione industriale di processo e di prodotto, innovazione manageriale e organizzativa, ma soprattutto innovazione culturale dell’impresa, come innovazione dei modelli di riferimento – saldi nell’ereditare il patrimonio di una lunga storia – ma capaci di evolvere e anticipare il cambiamento».

 

«Il mio impegno nell’ultimo anno e mezzo nella Commissione per la Riforma di Confindustria – ha aggiunto Carlo Pesenti – mi ha offerto l’opportunità di entrare in contatto diretto con tantissimi imprenditori italiani, raccogliendo anche tra loro l’esigenza di concentrare tutte le energie per essere efficaci, ma anche il bisogno di crescere e rafforzarsi consolidando i valori condivisi, recuperando gli interessi comuni, contribuendo alla crescita non solo economica ma culturale e sociale del Paese, dove l’impresa deve essere vista dalla società come un grande alleato e non un’antagonista».

 


 

Il focus del convegno

 

Il focus sul tema del convegno è stato introdotto da Guido Corbetta, Professore ordinario di Strategia Aziendale e titolare della cattedra AIdAF-Alberto Falck di Strategia delle Aziende Familiari dell’ Università Bocconi. «Negli ultimi vent’anni, è diventato molto visibile in numerosi Paesi il fenomeno di grandi aziende controllate da famiglie – ha sottolineato Corbetta – Ove si considerino anche le imprese più piccole, il capitalismo familiare è la forma di controllo più diffusa. I dati di Paesi quali gli Stati Uniti, la Cina, la Germania, la Francia, l’India, il Brasile e, da ultimo, l’Italia confermano questa evidenza. E considerando il Global Family Owned Businesses Index calcolato da Credit Suisse First Boston, i valori dei titoli delle imprese familiari sono cresciuti dopo la crisi del 2009 molto più dei titoli del MSCI Index».

 


 

Il dibattito

 

Il dibattito della mattinata ha quindi voluto esplorare se, tra le diverse forme di capitalismo emerse a livello globale, vi siano alcune lezioni condivise che evidenziano quali elementi debbano sussistere per assicurare soddisfacenti risultati economici e uno sviluppo sostenibile – sia a livello di impresa, sia di nazione – anche in uno scenario di crisi.

 

La discussione ha visto la partecipazione di alcuni tra i maggiori protagonisti e osservatori del mondo accademico ed economico internazionale. Da Shaikha Al Maskari, Presidente di Al Maskari Holding degli Emirati Arabi Uniti a Taotao Chen, Professoressa di Management ed Economia Internazionale alla Tsinghua University di Pechino. Da Gabriele Galateri di Genola, Presidente Generali e Presidente Comitato per la Corporate Governance a Basant Kumar Gupta, Ambasciatore dell’India in Italia.

 

Da Ivan Lansberg Direttore Accademico dei Programmi Executive in tema di aziende familiari, Kellogg School of Management a Ugo Parodi Giusino, Amministratore Delegato e socio fondatore di Mosaicoon. Ad animare il dibattito, Gianni Riotta, editorialista de La Stampa. In chiusura, la toccante testimonianza di Alex Zanardi, Medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Londra 2012.

 

 


 

Comunicato stampa

Programma del convegno e CV dei relatori

Rassegna stampa

 


 

Saluto di benvenuto 


 
 


 

Saluto di apertura


 


 

Introduzione


 


 

Interventi


 
 

 
 

 
 

 
 

 
 

 


 

La testimonianza 


 


 

Saluto di chiusura


 


 

Gallery

 


 


 

 


 

 


 

 


 

 


 

 


 

 


 


 


 


 


 


 


 

 


 

 


 


 


 

 


 

 


 
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2 risposte

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